Soprannominata “The Event” per distinguerla dalla versione “Digital”, Eima 2021 vince la sua scommessa col destino chiudendo i battenti con una generalizzata soddisfazione degli espositori. Il pubblico non ha esibito numeri da record, come era logico aspettarsi, ma ha avanzato un elevato tasso di professionalità.
Secondo i dati ufficiali il business fieristico mondiale fra il 2019 e il 2020 è crollato del 68 per cento. Percentuale sottostante un fatturato passato da 38 miliardi di euro e 12. Nello stesso periodo le superfici espositive sono diminuite del 72 per cento, da 106 milioni di metri quadrati a 30. Un crollo ovviamente indotto da Covid-19 e dai lockdown resisi necessari per fermarlo. Quello totale, imposti in tutto il Mondo dai vari Governi, hanno impattato negativamente sull’economia e quindi anche sulle fiere. Ma queste ultime sono state poi colpite anche dalle restrizioni agli assembramenti rimaste in essere fra un’ondata e l’altra dell’epidemia. Così come dai timori latenti degli espositori circa i rischi cui potevano incorrere dipendenti, concessionari e clienti assiepati nei propri stand.
Da qui le numerose rinunce alla partecipazione con cui se la sono dovuti vedere i vari organizzatori. E con decisioni di non dar seguito agli eventi in attesa di tempi migliori. Fra le fiere che non è stato possibile organizzare nel 2020 anche Eima, poi rinviata di un anno, ma fra non poche perplessità.
Ancora a inizio 2021 non era infatti chiaro se grazie ai vaccini si sarebbe sconfitto il virus ritrovando un minimo di normalità. E anche dopo che si era accertato che i vaccini erano vincenti, non tutti gli espositori che avevano deciso di saltare per l’anno in corso le manifestazioni fieristiche si sono dichiarati disposti a tornare sui propri passi. Complice anche il momento economico difficile attraversato nel 2020. Eima 2021 vince la scommessa
Eima 2021: la qualità al posto della quantità
Per questi motivi, alla fine dello scorso anno, pensare di spostare Eima 2020 a fine 2021 equivaleva in pratica a fare una scommessa col destino. Peraltro non dissimile a quella che molti agricoltori fanno quando al momento della semina devono scegliere una coltura. Senza sapere a quali variabili climatiche andranno incontro e a quali prezzi potranno vendere le proprie derrate. FederUnacoma, l’ente che raggruppa i costruttori di macchine agricole e che organizza Eima, la scommessa alla fine ha deciso di accettarla. E oggi, in chiusura di Eima 2021, si può affermare che l’ha vinta.
Non in termini quantitativi visto che i metri quadri occupati sono stati il 25 per cento in meno rispetto all’ultima edizione. Così come gli espositori, il 30 per cento in meno. Ma in termini qualitativi. Nel senso che gli espositori non hanno lesinato in termini di novità e nuove tecnologie. Mentre a livello di pubblico il lieve calo è stato indotto solo dall’assenza di curiosi e festaioli, gente che fa numero, ma non fa business.
La minor ressa e i più ampi corridoi di transito hanno facilitato contatti e visite. Mentre i ferrei controlli effettuati in entrata sui greenpass hanno garantito circa l’impossibilità di accesso per chi non era o vaccinato o tamponato.
All’atto pratico una formula su cui si dovrebbe ora riflettere in vista dell’edizione 2022. L’idea di smetterla con le fiere caciarone e disordinate di un tempo a favore di manifestazioni più organizzate e professionali non è del tutto pellegrina.
Convegno Eima 2021: Green Deal e Powertrain Technology
Tra i convegni organizzati nell’ambito di Eima 2021 anche “Green Deal e Powertrain Technology”, teso a esaminare le future strategie di sviluppo delle macchine e delle attrezzature agricole alla luce degli obiettivi dettati dal piano europeo “Green Deal” che fra i suoi vari obiettivi ha anche quello di rendere le pratiche agricole meno invasive da un punto di vista ambientale.
Organizzato da Macchine Trattori l’incontro ha visto la partecipazione di Marco Pezzini, responsabile FederUnacoma per le politiche comunitarie a Bruxelles. Diego Rotti, product marketing manager off-road di Fpt Industrial. Stefano Fiorani, tractor innovation manager di New Holland Agriculture e Giovanni Esposito, direttore dell’innovazione di Argo Tractors. E’ emerso che, al contrario di certe voci che circolano nel settore e vorrebbero i motori endotermici fuorilegge dal 2035, in realtà al momento le future normative sono ancora in divenire e non formalmente definite nei contenuti.
Un cammino ancora lungo
L’iter di definizione è ancora lungo e quindi tutti gli interessati possono fornire i propri contributi. Ivi comprese le associazioni che rappresentano i costruttori di macchine agricole. Riuscendo a far squadra è quindi possibile evitare che le future norme siano frutto di idealismi fini a se stessi e tecnicamente impraticabili. I costruttori già da tempo stanno comunque operando per minimizzare gli impatti ambientali di macchine e motori e certamente non arriveranno impreparati ai futuri appuntamenti. Tre i principali filoni di ricerca. L’uso di combustibili già disponibili diversi dal gasolio, l’integrazione di soluzioni tecniche collaudate e la ricerca di nuove soluzioni propulsive.
Nel primo ambito è opinioni comunque che il metano possa essere il combustibile alternativo di riferimento alla luce delle esperienze già in essere a livello industriale e road. La sua eventuale diffusione anche in campo agricolo potrà inoltre dar luogo a nuove forme di imprenditorialità e a una maggior integrazione fra le aziende del settore e le comunità urbane. Il metano potrebbe inoltre abbinarsi a nuove tecnologie, in primis al passaggio dai propulsori termici a quelli ibridi, possibilità molto concreta e percorribile soprattutto a livello di macchine compatte e specialistiche di potenza non elevata, fino a 75 cavalli.
Esempi in tal senso erano già presenti in Eima sia quali proposte di trasformazione delle macchine convenzionali sia quali esempi di nuovi layout progettuali. In un futuro molto più lontano, non è poi da escludere il possibile utilizzo all’idrogeno nell’ambito di soluzioni propulsive basate sulle celle combustibile, cosa che potrebbe portare all’elettrificazione anche dei grandi trattori da campo aperto per i quali al momento non sono ipotizzabili motorizzazioni diverse dalle attuali con la sola sostituzione del gasolio con il metano. Chi volesse vedere la registrazione del convegno la può reperire su YouTube nello spazio Eima International.
Eima 2021 vince la scommessa